sabato 1 giugno 2013

Gli ottanta cavalieri di Santo Gavardo


Ci eravamo lasciati lunedì 20 maggio 2013 con "varie letture" (1,2,3,4) della battaglia della valle di Moccò (odierna Zaule). Tale scontro si svolse in un posto imprecisato della valle di Zaule tra i cavalieri capodistriani-veneti di Sante Gavardo e 200 cittadini tergestini comandati dal capitano Cristoforo (Montecchi) de Cancellieri.

La domanda su come abbiano fatto 200 fanti a sconfiggere "400" cavalieri con fanteria, non trova risposta in questi scritti. Rimane per me ancora un mistero. Ho trovato però proprio questi giorni un altro interessante documento diponibile in rete (5). Riporta la trascrizione della lettera, scritta in latino, datata 25 febbraio 1463 del doge di Venezia Cristoforo Moro- Egli ordinò che venissero presi alloggiamenti militari nelle località Schwarzeneck, Corgnale e Caciti, territori del Conte di Gorizia, per "Ser Sanctum de Gavardo" da lui inviato "cum equis circa octuaginta.." (Signor Santo Gavardo con ottanta cavalli). Ordinò inoltre che venissero montate delle "bastite" (Barricate) e che venissero forniti quanti "stipendiari" (soldati pagati) fossero possibili per chiudere le strade che portavano a Trieste.

Questo non offre ancora una risposta alla domanda precedente, tuttavia evidenzia che i cavalieri di Santo Gavardo non erano, almeno inizialmente, 400 ma una ottantina. I veneziani stavano chiudendo le strade con delle bastite, probabilmente controllate da stipendiari Muggesani, Capodistriani etc. Quello che è certo è che Trieste invio verso Zaule 200 soldati, i veneti soffrirono la caduta del "conestabile" veneto e di altri 12 suoi uomini e scontro ("bataia") fu vinta dai Triestini. Poco altro si sa.

Se lo scontro avvenne tra 200 fanti tergestini, gli 80 cavalieri e forse solo un'aliquota di stipendiari veneti, assalendo una bastita, questo non ha ancora evidenza.



Riferimenti storici
di Domenico Malipiero
 Di Giuseppe Mainati
di Vincenzo Scussa
di Girolamo Branchi

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Note

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